Il discorso integrale del segretario generale Uil Fvg, Matteo Zorn, alla manifestazione di Pordenone per lo sciopero generale del 29 novembre

Oggi siamo qui a Pordenone, uniti in questa piazza, per difendere i diritti insieme a tutte le cinquanta piazze d’Italia che stanno manifestando con noi.Ci hanno precettato! Salvini si ricorda di essere ministro dei Trasporti solo per precettare i lavoratori e attaccare il loro diritto di scioperare.Ci attaccano dicendo che questo è uno sciopero politico. A chi ci accusa di far politica, rispondiamo: è vero, facciamo politica sindacale, chiedendo il rinnovo dei contratti e il recupero del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni. E con il Ddl Sicurezza si reprime il legittimo dissenso e si limitano le mobilitazioni sindacali per difendere i posti di lavoro e contrastare le crisi aziendali e occupazionali. Si attacca il diritto a manifestare. È questa l’idea di democrazia che ha questo governo?Ma siamo qui numerosi. Non ci avete intimidito. Siamo qui in questa piazza per un paese diverso, che soffre, precario, mal pagato. Questa piazza, queste persone costringono la politica a vedere che non va tutto bene. Ad accorgersi che esiste un Paese reale, con gente in carne e ossa, che soffre.Ci hanno detto di tutto, ci spiegano che le assunzioni vanno bene. Sono precarie! Vogliamo rimettere al centro il lavoro, vogliamo una seria riforma fiscale e delle pensioni, vogliamo una sanità pubblica degna del nostro Paese, così come l’istruzione. Tutti temi al centro della nostra protesta e su cui la legge di bilancio non dà le giuste risposte.Stop ai bonus, basta con le soluzioni temporanee e inefficaci: urgono politiche strutturali tese a superare le disuguaglianze sociali ed economiche. Servono risposte su salari e potere d’acquisto. Bisogna rimettere al centro il lavoro.Raccontiamo la verità: la conferma del taglio del cuneo fiscale nel 2025 non porterà un euro in più nelle tasche dei lavoratori, ma consolida solo quello che è già in busta paga, cosicché quella di gennaio 2025 sarà uguale, se non addirittura di poco inferiore a quella di quest’anno. Taglio finanziato dagli stessi lavoratori con il maggior gettito Irpef pagato.La riforma fiscale riduce la progressività e, attraverso condoni e concordati, favorisce gli evasori a discapito dei lavoratori e pensionati che sono i soli a pagare le imposte per tutti. Serve una riforma fiscale all’insegna della progressività, dell’equità e della lotta all’evasione: chi ha di più deve contribuire di più. Lo dice la Costituzione.I pensionati italiani sono tra i più tassati in Europa: il 30% in più degli altri Paesi. Dopo anni di tagli, 3 euro di aumenti per le pensioni minime sono una vergogna! Serve garantire la piena rivalutazione delle pensioni, rafforzare ed estendere la quattordicesima. Serve una riforma organica delle pensioni e invece hanno peggiorato la Fornero. Riconosciamo il lavoro di cura delle donne. Chiediamo una pensione di garanzia per i giovani perché i lavori di oggi sono precari. I giovani entrano tardi al lavoro e hanno carriere discontinue.Questo governo, invece di intervenire per incentivare il lavoro di qualità, dignitoso, con retribuzioni giuste e sicuro, senza alcun confronto approva il collegato al Lavoro, deregolarizzando la somministrazione e il lavoro stagionale. Che serve solo ai datori di lavoro e peggiora la condizione di lavoratrici e lavoratori, aumentando la precarietà e diminuendo diritti e tutele. Il collegato al Lavoro è inaccettabile, consegna unilateralmente in mano alle aziende strumenti che dovrebbero essere oggetto di contrattazione.Basta coi bonus: 100 euro di bonus Natale non bastano, servono misure e interventi strutturali.Un sindacato serio non può accontentarsi del fatto che le condizioni dei lavoratori non peggiorino. Noi ci battiamo perché le cose migliorino. Sottoscrivere la pre-intesa per il rinnovo del Ccnl Funzioni pubbliche centrali, che prevede un aumento di 35 euro, neanche il 6%, rispetto a un’inflazione, nel triennio, del 17%, significa non fare gli interessi dei lavoratori e lavoratrici. Le risorse disponibili per il 2025 andavano usate per questo rinnovo. Questo non è un rinnovo dignitoso.La sanità versa in una situazione drammatica, anni di definanziamento e mancati rinnovi contrattuali. Stiamo rischiando di arrivare al collasso delle strutture sanitarie. In Italia la spesa sanitaria pro capite è più bassa rispetto alla media europea, come pure il numero di infermieri. I lavoratori sanitari danno le dimissioni perché sono tra i peggio pagati di tutta Europa. Il sistema sanitario collasserà se non verranno fatti investimenti importanti e strutturali sul personale.E le risorse messe a disposizione per il rinnovo non sono sufficienti. Con quanto già percepito a titolo di Indennità di vacanza contrattuale, l’incremento sarebbe di soli 63 euro. Il governo deve farsi carico di dare risposte adeguate alle lavoratrici e lavoratori del comparto. Non sono accettabili i rinnovi contrattuali che coprono solo un terzo dell’inflazione cumulata.
Invece di tassare gli extraprofitti delle banche, big pharma e grandi aziende, che era quello che avevamo chiesto e il governo Draghi aveva comunicato di fare, la presunta ‘extra tassa’ alle banche applicata in manovra è semplicemente un prestito che verrà restituito entro due anni.E sulla sicurezza sul lavoro? Le stragi continuano ma non c’è un solo euro investito. La patente a crediti è uno strumento spuntato, gli ispettori del lavoro sono ancora insufficienti per tenere sotto verifica e controllo la struttura produttiva del nostro Paese, destrutturata dalla logica degli appalti e subappalti. La precarietà, troppo diffusa ovunque, non consente nemmeno un’adeguata formazione. Serve assolutamente un cambio di passo, perché il lavoro serve per vivere: di lavoro non si può morire!In Friuli Venezia Giulia il tasso di occupazione è tra i più alti d’Italia, e il tasso di disoccupazione è tra i più bassi; va tutto bene? Che cosa ne pensano i precari, i lavoratori della Tirso, della Flex, della Base di Aviano? E che prospettive per l’Electrolux, dopo i contratti di solidarietà?Servono iniziative politiche per la tutela dell’occupazione. Bisogna affrontare le questioni di fondo che colpiscono il comparto degli elettrodomestici. Serve un tavolo di settore che affronti i nodi della competitività aziendale e della tutela dei lavoratori.La cassa integrazione sta aumentando. Siamo preoccupati per il futuro della manifattura in Friuli Venezia Giulia. La transizione green deve essere accompagnata da transizione sociale, servono risorse.In questo governo c’è una totale assenza di politiche industriali e degli investimenti indispensabili per affrontare la transizione digitale, ambientale ed energetica. Gli unici investimenti previsti sono quelli del Pnrr.C’è un Paese che ha bisogno di misure concrete, di superare le disuguaglianze, la povertà. Continueremo a fare rivendicazioni, ancora in piazza se necessario, perché abbiamo il dovere di cambiare questo Paese. Siamo qui perché vogliamo un Paese migliore!